ELLI Gaetano
(1740 - 1809) |


ELLI Fratelli
Fortepiano
ca. 1786, Collezione privata, Ferrara, Italia
Fortepiano
a tavolo ca. 1789, Collezione privata, Milano, Italia
Fortepiano
a tavolo ca. 1791,
Collezione privata, Milano,
Italia
Fortepiano
a tavolo ca. 1794, Collezione privata, Modena, Italia
Fortepiano
a tavolo ca. 1794-95, Collezione privata, Milano, Italia
Fortepiano
a tavolo ca. 1799, Conservatoria de Musica San Pietro, Maiella,
Italia
Fortepiano
a tavolo ca. 1800, Fernanda Guilini Collezione, Briosco, Italia
Fortepiano
a tavolo ca. 1801, Asta a Firenze del 1971, Italia


Brevetto del
1785 :
"MUSICA (¹). - IL Sig.
Gaetano Elli abitante in Milano presso S. Stefano Maggiore nel passato Anno
1784. ha condotto a perfezione un Cembalo di nuova invenzione, il quale
unisce a' comodi, e vantaggi de'buoni Cembali tutti quelli, che sono propri
degli stromenti d'arco. Tiene ferma la voce più, e meno oltre ogni termine
stabile, secondo che piace al Suonatore. Rende una bella voce similissima
alla voce di un Violoncello, e insieme col piano, e forte esprime con somma
facilità tutte le altre varie Modificazioni per cui gli stromenti d'arco
tanto si pregiano sopra quelli di tasto. Il tentativo di formare un Cembalo,
che potesse tener ferme le voci, non è nuovo. Molti hanno desiderato un
Cembalo di tal natura, ed alcuno già ne ha tentato la costruzione. Ma la
riuscita non fu mai felice, come si può vedere in quello, che ci si esibisce
nella serie delle macchine, che sono state presentate alla Reale Accademia
delle Scienze di Parigi. Quella macchina ha la figura d'un cilindro cavo, e
le corde sono disposte nella cavità interna, dentro cui gira una ruota, che
colla sua estremità striscia contro le corde, secondo, che il Suonatore
preme questo, o quel tasto. Nella qual maniera il suono di necessìtà deve
essere duro, e ruvido, e l'uso dello stromento incomodo per la troppa
complicazione. Per questa cagione quell' invenzione non ebbe seguito, nè
poteva averlo.
La macchina recentemente inventata dal Sig. Elli è d'una maravigliosa
semplicità, e comodità. Il corpo non eccede la grandezza d'un Cembalo
mediocre, e ne ha la solita figura, e tutto il giuoco fi forma da un naftro
industriosamente fornito di crini, il quale si tiene diftefo da due
rocchetti, e girando continuamente fa le veci dell' arco del Violino. Quel nastro non preme la
corda ; ma per contrario la corda preme il nastro, la quale si trova
imprigionata in un pezzetto di legno, che supplisce al saltarello, e
determina la lunghezza sonora di ciascuna corda con altre minute avvertenze,
che l'ingegnosissìmo autore ha adoperato acciocchè ciascuna corda possa
concepire il tremore, che è necessario a rendere una bella, viva, e chiara
voce. L'Artefice medesimo in quest'Anno 1785, ha compiuto un Cembalo grande,
e di struttura bellissìma a martellini con varietà di registri, e con voci
sommamente belle, e sonore, e con un forte, e piano maraviglioso. Di più ha
congiunto al Cembalo un leggio nuovamente immaginato, che da sè in
un'istante volge il foglio, senza che il Suonatore l'abbia a toccare con
mano. Queste sono le invenzioni già compiute. Altre maggiori, e più mirabili
ne va preparando col suo secondo ingegno, e colla sua istancabile attività,
quali si pubblicheranno tosto che l'effetto farà certificato dalla pubblica
esperienza. (il seguito
)
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'Fabbricatore di piani-forti ed
arpe'
e cembali e fortepiani a tavolo
ca. 1785-1801
ELLI Gaetano
(*1785)
ELLI Fratelli
(1786)(1800)
"Nelle Memorie dell'Accademia di Berlino del
1771, trovasi la descrizione di un clavicembalo, che nel tempo stesso della
esecuzione di un pezzo musicale, segna le note della suonata eseguita.
Anche di questo si é tentata quasi nell' epoca medesima l'esecuzione in
Milano dal succennato Elli, meccanico di grande abilità. [...]
Simili cembali da arcò furono con notabili miglioramenti fabbricati già da
varj anni a Wetzlar, a Giirlitz e furono costruiti anche in Milano dal
meccanico Elli con ottima riuscita nella seconda metà del passato secolo, e
recentemente se n' è tentata la fabbricazione anche in Venezia Trentin]."
Dizionario delle origini, invenzioni e scoperte nelle
arti, nelle scienze ..., 1831, p. 887-888
"[...] e un cembulo di tal fatta venne
costruito prima assai del 1785 in Milano dal rinnomato meccanico Elli,
sperimentato da molti professori e dilettanti, e lodato principalmente,
perché si evitave con quella costruzione il frequente bisogno che vi ha di
accordare i cembali comuni."
Nuovo dizionario universale tecnologico o di arti e
mestieri e ..., Volume 20, 1838, p. 278

 (il
seguito)

A B Sono le due rote, in mezzo alle quali stanno situati i Saltarelli del
cembalo. C D e una correggia di pelle fornita. di crini simili a quelli
dell' arco d'un violino. Queste ruote si fanno girare nello stesso modo, che
fanno gli Arrotini, quando affilano un qualche ferro, fremendo cioé col
piede una tavola, a cui e attaccata una corda, che nell' altra estremità e
legata all' asse della ruota. Girando le ruote, gira costantemente con esse
la correggia C D. Abbassandosi un tasto, s'abbassa la corda corrispondente,
e s'abbassa al segno di toccare la correggia nella parte inferiore D. La
correggia adunque girando stropìccia la corda, che le s' e avvicinata, e
seguita a stropicciarla fino a tanto, che le e vicina, cioé tutto il tempo,
che si tiene abbassate il tasto, e in questo modo la corda rende un suono
tenufo a guisa degli Organi. - (¹) Dobbiamo la
seguente detenzione affai inrcrellante per gli amatori della Musica al
Chiarits. Padre Giovenale Sacchi, che per mezzo dell' eruditifs. Sig. Ab.
Domenico Testa ce l'ha comunicata."
Memorie per le belle arti, Volume 1, 1785,
p. LXXXVII
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presso S. Stefano
Maggiore (*1785), Milano |