home | Fabbricanti di pianoforti in Italia
COLOMBO Angolo Cesare
a Milano (°1846)
"In occasione della distribuzione dei premi nell' I. R.
Palazzo di Brera, nel ramo musicale furono premiati i seguenti: INDUSTRIA NAZIONALE
"Ci facciamo premura di pubblicare il seguente articolo risguardante i
Pianoforti di costruzione di Angelo Cesare Colombo di Milano, a indizio
incontrastato che l' industria italiana progredisce rapidamente innanzi.
PIANI DOPPI.
Vorrei che al pubblico andasse a grado, quanto, nell'
intendimento di essere sentito ed incoraggiato vieppiù, vado lieto di
quì annunziare.
"Invitati dal sig. Colombo Angelo-Cesare a dare il nostro parere sul merito
intrinseco del piano-forti ch'egli va ora fabbricando, ed in particolare
sul meccanismo per piano a coda di sua recente invenzione, dopo ripetuto e
scrupoloso esame, dichiariamo essere assai pregevole detto meccanismo per le
seguenti prerogative : Percossa misurata del martello che permette al
pianista di suonare con melta forza senza tema d'incontrare il disgusto di
voci aspre, facili scordature e rotture di corde; Agevolezza di ottenere il
pianissimo per peso sempre eguale del tasto dal primo tocco sino a compiuta
pressione; Prontezza bastante per qualsiasi passo d'agilità; Semplicità e
movimento senza attrito, che ci fanno sicuri di lunga durata e facile
riparazione di esso meccanismo.
Dichiariamo pure lodevolissimo il sistema di costruzione del piano
forte, in cui, il ferro è sostituito a gran parte del legno con vantaggio
non solo della solidità dell'istrumento, ma anche del suono, che riesce
omogeneo, forte ed eguale in tutte le sette ottave, tante nei piani a coda
che nei verticali.
Talchè, il meccanismo d'invenzione Colombo, per una ragione o per
l'altra, sembraci preferibile ai finora conosciuti. Ed il sistema di far uso
di molto ferro, l'importanza della fabbrica che permette la divisione del
lavoro, e la perfetta di lui esecuzione, darebbero sufficiente caparra di
buona riuscita dei piano-forti Colombo e C., se già non si conoscessero da
vari anni, istrumenti che onorano il nostro paese.
Angeleri Antonio, professore di piano-forte nell'I. R. Conservatorio
di musica.
Bianchi Antonio, professore di piano-forte. Erba Luigi, professore
di piano-forte. Fasanotti Filippo, professore di piano forte. Fumagalli
Disma. professore di piano forte nell'I. R. Conservatorio di musica, membro
onorario dell' Accademia di Santa Cecilia in Roma. Sangalli Francesco,
professore di piano forte nell' I. R. Conservatorio di musica. Andreoli
Carlo, e Brison Adele, pianisti.
Colla pubblicazione del qui esposto giudizio emesso da quegli esimi
cultori dell'arte musi cale, altro io non mi propongo, se non che dimostrare
ai miei concittadini e compatriotti, come lungi dal riposarmi all'ombra
delle onorevoli testimonianze già più volte compartitemi dall'Istituto
Lombardo, sia invece da una inquieta smania trascinato ad agire ed agire
costantemente, persuaso che in nessun altro miglior modo io possa attestare
la mia gratitudine verso chi in sorregge col consiglio e colla bene volenza,
se non perfezionando ognor più i miei prodotti.
Non è all'onore delle medaglie e dei premi ch'io aspiro. Essi, del
pari che le attestazioni dei pe riti nell'arte e nella scienza musicale, non
sono per me che mezzi onde ottenere la confidenza e la stima dei meno
pratici e di quelli che per sè non potrebbero dare giudizio competente sul
merito delle mie fatiche.
E la confidenza e la stima del mio paese mi sono necessarie a
raggiungere quell'unico fine, il quale solo sono diretti i miei sforzi,
voglio dire la soddisfazione di contribuire a sottrarre la patria comune dal
pregiudizio del forestierismo.
Io non mi voglio dissimulare le gravi difficoltà che a questo mio
pensiero si attraversano. So pur troppo, come sin qui una incontrastabile
superiorità ed eccellenza dei piano-forti stranieri sui nostrali, indusse
nell'animo tale persuasione della nostra inferiorità, da abbandonare quasi
totalmente ai forestieri questo per noi importantissimo ramo d'industria.
Che se tale motivo si vorrà aggiungere, e il limitato nostro spirito
d'associazione, pur necessario alle intraprese che da mezzo secolo
intorpidisce e snerva ogni slancio nazionale in grande scala, e quel che è
peggio, la vanità della moda, si avrà ragione più che sufficiente per
giustificare la meschina riuscita delle nostre fabbriche fino ad ora.
Ma, per verità, parmi strano che l'Italia, la terra prediletta della
musica, la maestra inarrivabile nell'arte di fabbricare ogni altra sorta d'
istrumenti musicali, sia da taluni ritenuta incapace di dare una buona
fabbrica di piano-forti.
Animato pertanto dalla gelosia dell'onor naziomale e da una giusta
emulazione, incoraggiato dalla crescente simpatia di cui m' onora il mio
paese, e mercè la quale ho potuto attivare una fabbrica capace di fornire il
rilevante numero di oltre 150 piano forti all'anno, e conoscendo per pratica
come nell'arte alla quale mi sono accinto sin da fanciullo più vi si
addentra e più si scorge la pochezza del già fatto in relazione a quanto
rimarrebbe a farsi, non curai risparmio di tempo, di fatica e di studio, nel
trar profitto dall'esperienza dei più fortunati fabbricatori, adottando i
pregi, correggendone i difetti, e non che attenermi alla sola meccanica,
cercai con accurate osservazioni di spiare entro i più reconditi misteri
dell'acustica.
Nè mi arresterò fino a che, con progressivi miglioramenti, ridotta
la mia manifattura, non solo a non temere il confronto della più distinta
manifatture oltremontana, ma fors'anche a superarla, avrò nel medesimo tempo
condotti a ponderata riflessione anche quelli che per contratta abitudine di
considerarci da meno dei forestieri, senza cattiva intenzione e quasi non
volendolo, fanno ingiustizia ai prodotti nazionali.
Me felice poi, se potrò giungere ad imporre silenzio a quei pochi ma
perpetui detrattori di quanto sa di patrio, pei quali, il solo nome di
manifattura nazionale è titolo all'ostracismo.
Che se per trista sorte non arrivassi ad effettuare per intero il
mio disegno, vaglianmi almeno presso i miei compatriotti la rettitudine
dell'intenzione e la buona volontà, COLOMBO ANGELO-CESARE fabbricatore di
piano-forti in unione al fratello Carlo ed a G. Camploy. In Vimercate (nella
provincia milanese). – In Milano, contrada S. Mattia alla Moneta n. 4. In
Venezia, a S. Paterniano n. 4023."
Il Ferroviano. Giornale delle strade ferrate Europee.
Redattore Giocomo Lombroso, 1858, p. 14
"Milano ha il distinto fabbricante, eccellente meccanico,
Colombo e Grimm, che fa dei Pianoforti sistema prussiano armati di telaio in
ferro che sono assai buoni e resistenti. La cura che mette nella fattura e
finitezza dei medesimi unitamente al suo nome gli assicura un considerevole
smercio."
Pianoforte, sua origine e sviluppo, e rassegna dell ...,
Cesare Ponsicchi, 1876, p. 55
C
Cliccate sui link qui sopra.
Per i riferimenti,
vedere la pagina
|
|||