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MALTARELLO Vincenzo
a Vicenza (°1852)
Lo scopo prefissosi dal Maltarello è di offrire un buono strumento a prezzo limitatissimo; e a raggiungere tal fine semplifico il più possibile i pezzi della meccanica costruita secondo il sistema francese, e v' introdusse novità nelle bacchette, nei regolatori e nelle viti degli scappamenti, cercando così con risparmio di esecuzione e con maggiore semplicità, eguale durata.
La camera di Commercio di
Rovigo sua patria, ove risiedette prima di trasportarsi a Vicenza, gli
accordó un premio nel 1852, affinchè non gli mancasse un meritato
incoraggiamento."
I Veneti alla Prima Esposizione Italiana, Augusto Corinaldi, 1862,
p. 20
1867
1868
I piano-forti esposti furono riconosciuti da periti nell' arle e confermati dalla pubblica opinione di merili dislinti : tenulo calcolo, in ispecial modo, della solidità e precisione delle tastiere, della buona costruzione del corpo degli istrumenti, della nettezza ed eguaglianza dei suoni, visto che il sig. MALTARELLO eseguisce nella sua fabbrica senza ricorrere altrove lutti i pezzi di cui gli istrumenti si compongono, visti alcuni perfezionamenti da lui introdotti nella meccanica dei medesimi , avulo riguardo all'importanza di tale industria, ed alla necessità di darle un utile incoraggiamento, riconosciuto il vero talento del signor MALTARELLO che oltre ai grandi progressi già fallivi è pegno sicuro di maggiori nell'avvenire, gli venne decretata la suddetta premiazione. Risalendo all'origine di questa fabbrica non possiamo astenerci dall'accennare ai merili di VixCENZO MALTARELLO gerente e principale azionista della Società, il quale colla pertinacia di chi vuole fortemente, in onta a vicende e famigliari e politiche, a distrelle econoniche, a difficoltà d'ogni genere che ad ogni tratto gli si paravano dinnanzi, riuscì a far progredire l'industria non solo, ma a fondare nelle nostre provincie una fabbrica che fa onore al paese. Ed a raggiungere tali risultati, al MALTARELLO non facea difelto l'atlitudine meravigliosa alle arti meccaniche che per tempo spiegava in Rovigo sua patria, ove ignaro affallo nell'arte difficile che più tardi dovea illustrare, ardimentoso s'accinse alla costruzione d'un piano-forte a coda sul modello viennese, che alla mostra industriale del Polesine nel 1852 fu giudicato degno di premio. Animalo da tale successo continuava nell'impresa coll'ardore il più indefesso avanzando sensibilmente, in ispecial modo nelle meccaniche, cui trovò di modellare sul sistema francese ed inglese, di gran lunga preferibile agli altri. Aveva fabbricati circa 60 piani allorchè pensò trasferirsi a Vicenza, piazza ch'ei stimó migliore e per essere quasi centro della Venezia e per trovar quivi più a portata ed a minor costo la materia prima. Tale trasferimento gli tornò utile nel senso che i Vicentini, apprezzando in lui e il buon volere e la capacità distinta, vollero fornirgli i mezzi onde potesse dare nuovo sviluppo alla sua fabbrica. Così nel maggio 1864 potè costituire una Società in accomandita col capitale di L. 54,000 da cui allinse quella forza che da solo gli sarebbe mancata, in un'impresa che esige, oltre al capitale intellettuale, polenti mezzi economici. Il MALTARELLO, già ben avviato in questa industria, comprese che per assicurarsi lo smercio dei suoi piani gli bisognava raggiungere lo scopo economico, condizione sine qua non per il consumo d'ogni produzione. A tal uopo, trovate le meccaniche francesi costosissime e facili a sconcertarsi stante le loro complicazioni, pensò di modificarle ed in pari tempo d'introdurvi alcune innovazioni che per essere di un qualche rilievo è bene di parlarne. L'uso di molti fabbricatori di fissare la molla dello scappamento sul tasto, porta l'inconveniente che l'azione dello scappamento stesso sul tasto riesce irregolare, da cui l'ineguaglianza dei suoni. A togliere lale inconveniente il MALTARELLO pensò di modificare il ponte dello scappamenlo (bascule) dandogli forma tale che abbia sempre un lato fisso sul tasto, e l'altro da alzarsi ed abbassarsi ed in modo che se per accidente o per l'uso si scompone il meccanismo, una vite a regolatore mossa anche dal più inesperto, può rimellerlo in perfello ordine. Questa innovazione del MALTARELLO fu trovata utilissi. ma dal Giurì competente all'Esposizione nazionale di Fi. renze nel 1861 ed a quelle di Parigi nel 1867. Tolse ancora un altro considerevole inconveniente che si nota particolarmente nei piani ledeschi; vogliamo dire la poca solidilà del Somiere, per cui questo coll'enorme tensione delle corde facilmente soffre un sensibile rialzo nella parte anteriore, ritraendosi nel mezzo. Ad ovviare a ciò il MALTARELLO inventò una macchina, la quale applicala al somiere prima di fissarvi le sbarre, lo fa retrocedere nel mezzo di circa 5 millimetri. Armato successi. vamente delle spranghe di ferro e scaricata la macchina, spranghe e somiere vanno a connettersi cosi perfettamente da non permettere la più piccola cessione. Modificò pure la tavola armonica, isolandola quanto polé onde aumentare le vibrazioni. Tale modificazione con eccellenti risultati introdusse pure ne' piani verticali, alla cui fabbricazione ora più che mai si abbandona per ragioni non tanto artistiche quanto economiche, ed in falto per seguire il gusto dei consumalori, à cui va sempre subordinata qualunque produzione. Accennate le rilevanti innovazioni che fanno del MALTARELLO un vero arlista, che non s'arresta alla copia ma lavora col suo e progredisce; non possiamo esimerci dal riferire le parole di elogio che il maestro cav. A. De Ferrari di Genova lasciava, non ha guari, scritto all'indirizzo dal MALTARELLO : «Sono ben contento di poterle dire che ho trovati i suoi piani superiori alle rimanenti fabbriche italiane ed a qualche estera accreditata.» L'Esposizione industriale di Venezia nel maggio 1868 e quella di Verona nell'oltobre dello stesso anno gli valsero, la prima la medaglia d'argento e la seconda la medaglia d'oro, e più che tutto un certo credilo che gli portò una pioggia di commissioni, in modo che fabbricando due piani alla settimana non può sopperire a lutle le ricerche. La bontà intrinseca degli istrumenti per la voce piena e simpatica, per l'eguaglianza della tastiera in un collie leganza del mobile, più la modicità dei prezzi, sono argomenti che giustificano abbastanza il credito ed il conseguente sinercio ormai esteso oltre che a principali centri d'Italia, fuori del regno a Trieste e Zara. Per tutto questo aumento di ricerche la Società convocatasi di recente deliberò di aumentare il capitale onde allargare le proporzioni della fabbrica e darle maggior incremento. Cosi in breve una macchina automatica darà molo ai torni ed alle seghe ed altri istrumenti per cosi riuscire ad un risparmio di lavoro e di tempo nella costruzione delle meccaniche. Il numero degli operai, che ora ascende a 30, verrà aumentato, più si fornirà la fabbrica di copioso deposito di legnami di cui la provincia Vicentina non difetta e per la qualità e per la varietà. Un applauso sincero a questi bravi espositori che accolsero entusiasticamente le proposte dell'Accademia di Agricoltura Arti e Commercio, e vollero ridurre Verona convegno di gente operosa. Un applauso ai fratelli trentini, che affermarono un'altra volta i loro dirilli d'italiani, e l'affermarono nel modo più solenne cogli alli, anzichè con parole. Quanto si è detto lo fu per affetto e con coscienza, ed alcuno non avrà molivo per chiamarsi leso. Se talora fu necessaria qualche espressione di censura, ne fu plausibile il tine, perchè si volle mostrare i difetti per correggerli, per migliorare le nostre produzioni.
Dobbiamo una parola di
lode a tutti gli espositori, anco a quelli che non furono premiati,
perchè vollero coi loro prodolli render più bella questa festa del
lavoro; perchè compresero che dessa dev'essere non tanto gara a premi,
quanto fedele ritrallo delle condizioni industriali, dimostrazione della
nostra polenza, campo da cui si possono dedurre calcoli sicuri per
futuri progressi."
Memorie dell'Accademia d'agricoltura, commercio ed
arti di Verona, 1870, p. 181-185
1871
È un pianoforte verticale di grande
formato, a corde incrociate, di foggia assai elegante, e che si
distingue specialmente per un timbro delicatissimo di voci; non ha che
un sol diffetto, ed è la troppa i sensibilità della tastiera, che sfugge
per così dire sotto, le dita."
Album dell'esposizione industriale italiana 1871
compilato dal prof. Ignazio ..., 1871, p. 158
La fabbrica Maltarello e
Comp. ha esposto due Pianini, uno grande, e l'altro di minor
proporzione. La loro costruzione, il timbro della voce bella e sonora,
specialmente di quello maggiore a corde incrociate secondo il sistema
americano, sono qualità incontrastabili che li pongono in competenza coi
migliori prodotti della Germania, col vantaggio di più della modicità
del prezzo. [...]"
Giornale ufficiale della esposizione Triestina del 1871, 01/10/1871,
p. 17
1881
I pianoforti
presentati dal Maltarello, di Vicenza, seguano un notevole progresso
rispetto a quelli ch'egli fabbricava anni addrietro, e continuando nella
via nella quale lo vediamo oggi incamminato egli potrà fra non molto,
elevarsi al grade dei migliori fabbricatori."
Il teatro Illustrato, Il salone Pompejano espozione Nazionale del 1881,
10/1881, p. 7
1882
1888
1889
1894
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