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LACHIN
a Milano (°1846)

1854

VENEZIA - "Medaglie d'oro - Nicolò Lachin - Padova - Fabbricazione di Piano-forti. Per aver non solo emulato nella costruzione dei suoi piano-forti i più reputati di Parigi e di Vienna, ma per avere eziandio introdotto nelle loro parti accessorie perfezionamenti importanti, migliorando la imperniatura e la forcellina dei martelletti, e i capotasti delle corde acute, ed assottigliando nella parte anteriore la ossatura dello strumento, con che aumenta notabilmente la forza del suono.

Di più, il prezzo dei piano-forti del Lachin,a confronto di quelli dello stesso celebre Pleyel, offrono un risparmio che a seconda dei casi varia e si estende dalle Austr. L. 112o alle 1740." Nuovo dizionario universale tecnologico o di arti e mestieri e della ..., 1854, p. 360

VENEZIA - "NICOLÒ LACHIN - di Padova - FABBRICAZIONE DI PIANO-FORTI. - Il sig. Nicolò Lachin fu alunno del celebre Gregorio Trentin, che fra noi fu il conservatore, o meglio il riproduttore di tutti quei miglioramenti che nell'arte di fabbricare i Pianoforti erano stati fino al suo tempo ottenuti. Oltre a questi miglioramenti altri se ne trovano nei Pianoforti fabbricati dal Pleyel, che tra i migliori della Francia devono certo essere annoverati, e si trovano pure in quelli ora costrutti dal nostro Lachin.

Il quale però non istette contento a soltanto emulare allo straniero, e speciali perfezionamenti introdusse nelle parti accessorie ma importanti di questo istrumento, che serve sì bene a dirigere e ad avvalorare i suoni della voce umana, e reca tanto diletto e presta tanti soccorsi e ai maestri per comporre, e ai discepoli per apprendere.

Poichè egli migliorò la impernatura e la forcellina dei martelletti, e i capotasti delle corde acute, e assottigliò nella parte anteriore la ossatura del Pianoforte, aumentando così notabilmente la forza del suono. Questi mutamenti operò pure il Lachin nei suoi Pianoforti ad uso di Vienna, per cui la officina sua può colle più reputate officine della Capitale gareggiare onorevolmente.

Per dare un sicuro fondamento al giudizio che doveasi pronunciare si fece che i Pianoforti lachiniani venissero al cimento con quelli del Pleyel di Parigi, e l'esito dell'ardua prova fu ad essi favorevole.

Giacchè trascorrendo dalle note più gravi alle più acute si trovano in ambi gli strumenti gli stessi pregi; e se pure una differenza notossi, chè tra due opere umane un'assoluta eguaglianza non può trovarsi, si dee dire che se il tenore della voce dei Pianoforti del Pleyel non può essere nella dolcezza superato, i suoni lachiniani emergono più vivi e più spiccati, e la tastiera di quello strumento, sperimentata coll'opera di espertissimo suonatore, fu altamente encomiata e per la sua mobilità, e per quella prontezza di rispondere al tocco che rende perfetta la esecuzione delle note ribattute.

Un altro valido fondamento al giudizio dell'Istituto fu la testimonianza del celeberrimo suonatore cavaliere di Thalberg, il quale in una sua lettera espresse al sig. Lachin la propria ammirazione, e dichiarò che il Pianoforte da lui fabbricato alla foggia viennese è d'un merito eguale se non maggiore, e che quello fabbricato sul modello del Pleyel nulla lascia a desiderare, ó sì guardi alla bontà intrinseca dello strumento, od alla finezza ed alla eleganza delle singole parti.

Ed è questa tale testimonianza che ogni altra nostra parola renderebbe inutile, se non fosse d'uopo soggiungere, che il prezzo dei Pianoforti del Lachin a confronto di quello dei Pianoforti di Pleyel, offre un risparmio che, a seconda dei casi, varia e si estende dalle Aust. L. 1120, alle 1740; onde e per la eccellenza a cui giunse il Lachin nell'arte sua, e pel vantaggio dei prezzi, e per aver si può dire aggiunto un nuovo ramo all'industria nostrale, l'I. R. Istituto lo fregió della prima corona." Collezione degli atti delle solenni distribuzioni de'premj d'industria fatte ..., 1857, p. 441


1858

FIRENZE - "Siamo lieti di potere parlare, e con vantaggio, anche di due pianoforti italiani, della fabbrica di N. Lachin di Padova. Uno dei quali imita benissimo i pianoforti tedeschi, e può quasi stare a fronte di quelli più rinomati di Besendorf: l'altro tolse a modello quelli di Pleyel, e certamente non sta loro molto lontano. Ed ove si pensi che costano assai meno, è da argomentare che il Lachin potrà agevolmente vendere molti de' suoi pregevoli strumenti, nei quali incontrasi stabilità e bella e forte voce." Gazzetta musicale di Milano, 20/06/1858, p. 201


1861

FIRENZE - "1. Lachin Niccolò di Padova. - Piano-forte a coda di 7 ottave, con cassa di magogano, prezzo L. 2100. Buono strumento: voce eguale, bassi eccellenti : meccanismo eseguito per intiero nella fabbrica dell'esponente, che corrisponde appieno a tutte le esigenze musicali e meccaniche in modo da non invidiare i Piano-forti di Pleyel." Consiglio dei giurati: Cenno sommario dui giudizi emessi dalla commissione ..., 1861, p. 6 - e - La esposizione italiana del 1861 giornale con 190 incisioni e con gli atti ..., 1861, p. 269

FIRENZE - "Lachin Niccolò di Padova, ha esposto un piano-forte a coda di 7 ottave, con cassa di mogogon del prezzo di lire 2100. Assai buono è questo strumento, che ha bassi eccellenti, voce di bella eguaglianza, ed un meccanismo d'intiera fabbricazione dell'esponente, il quale corrisponde appieno a tutte le esigenze dell'arte.

Questo strumento è specialmente notabile per una triplice smorziera. Dicesi che questo fabbricante, oltre al costruire per intiero i pezzi del meccanismo nella sua fabbrica, ne faccia anche commercio con l'estero. A questo espositore pertanto la Sezione propone il conferimento della medaglia." Expo Firenze - Esposizione italiana tenuta in Firenze nel 1861, Volume 2, 1861

FIRENZE - "LACHIN Niccolò, Padova. [Istituto Veneto e Padovano "2 O. 1851.] — Pianoforte da concerto." Expo Firenze Catalogo officiale pubblicato per ordine della Commissione reale, 1861


1867

PARIGI - "Anche il signor Aimonino e i fratelli Marchisio di Torino, e il De Meglio di Napoli, vanno rammentati per pianoforti in cui si veggono de'lodevoli tentativi per il loro perfezionamento; ma più di tutti il sig. Vincenzo Lachin di Padova e il sig. Maltarello di Vicenza per i loro pianoforti a coda, pregevolissimi per forza e dolcezza di suono." L'Italia alla esposizione universale di Parigi nel 1867, rassegna critica, 1867, p. 348

PARIGI - "Lachin Nicolas, Padouc.— Piano à queue, en bois d'acajou de grandeur movenne. Méd. Florence, 1861" Expo Parigi L'Italie économique, avec un aperçu des industries italiennes à l'Exposition ...‎, 1867

PARIGI - "25. Lachin (Nicolas), à Padoue. - Piano à queue en bois d'acajou" Catalogue général: Exposition Universelle de 1867 à Paris, Volume 1, 1867, p. 126

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Fabbricanti di pianoforti 1700-1849


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