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LACHIN
a Milano (°1830)
Di più, il
prezzo dei piano-forti del Lachin,a confronto di quelli dello stesso celebre
Pleyel, offrono un risparmio che a seconda dei casi varia e si estende dalle
Austr. L. 112o alle 1740."
Nuovo dizionario universale tecnologico o di arti e
mestieri e della ..., 1854, p. 360
Il quale però non istette contento a soltanto emulare allo straniero, e speciali perfezionamenti introdusse nelle parti accessorie ma importanti di questo istrumento, che serve sì bene a dirigere e ad avvalorare i suoni della voce umana, e reca tanto diletto e presta tanti soccorsi e ai maestri per comporre, e ai discepoli per apprendere. Poichè egli migliorò la impernatura e la forcellina dei martelletti, e i capotasti delle corde acute, e assottigliò nella parte anteriore la ossatura del Pianoforte, aumentando così notabilmente la forza del suono. Questi mutamenti operò pure il Lachin nei suoi Pianoforti ad uso di Vienna, per cui la officina sua può colle più reputate officine della Capitale gareggiare onorevolmente. Per dare un sicuro fondamento al giudizio che doveasi pronunciare si fece che i Pianoforti lachiniani venissero al cimento con quelli del Pleyel di Parigi, e l'esito dell'ardua prova fu ad essi favorevole. Giacchè trascorrendo dalle note più gravi alle più acute si trovano in ambi gli strumenti gli stessi pregi; e se pure una differenza notossi, chè tra due opere umane un'assoluta eguaglianza non può trovarsi, si dee dire che se il tenore della voce dei Pianoforti del Pleyel non può essere nella dolcezza superato, i suoni lachiniani emergono più vivi e più spiccati, e la tastiera di quello strumento, sperimentata coll'opera di espertissimo suonatore, fu altamente encomiata e per la sua mobilità, e per quella prontezza di rispondere al tocco che rende perfetta la esecuzione delle note ribattute. Un altro valido fondamento al giudizio dell'Istituto fu la testimonianza del celeberrimo suonatore cavaliere di Thalberg, il quale in una sua lettera espresse al sig. Lachin la propria ammirazione, e dichiarò che il Pianoforte da lui fabbricato alla foggia viennese è d'un merito eguale se non maggiore, e che quello fabbricato sul modello del Pleyel nulla lascia a desiderare, ó sì guardi alla bontà intrinseca dello strumento, od alla finezza ed alla eleganza delle singole parti. Ed è questa tale testimonianza che ogni altra nostra parola renderebbe inutile, se non fosse d'uopo soggiungere, che il prezzo dei Pianoforti del Lachin a confronto di quello dei Pianoforti di Pleyel, offre un risparmio che, a seconda dei casi, varia e si estende dalle Aust. L. 1120, alle 1740; onde e per la eccellenza a cui giunse il Lachin nell'arte sua, e pel vantaggio dei prezzi, e per aver si può dire aggiunto un nuovo ramo all'industria nostrale, l'I. R. Istituto lo fregió della prima corona." Collezione degli atti delle solenni distribuzioni de'premj d'industria fatte ..., 1857, p. 441
![]() Questo strumento è specialmente notabile per una triplice smorziera. Dicesi che questo fabbricante, oltre al costruire per intiero i pezzi del meccanismo nella sua fabbrica, ne faccia anche commercio con l'estero. A questo espositore pertanto la Sezione propone il conferimento della medaglia." Expo Firenze - Esposizione italiana tenuta in Firenze nel 1861, Volume 2, 1861
![]() L' industria del signor Lachin, prese nelle sue mani quel progressivo e graduale sviluppo che non suol esser figlio di un ardire azzardoso, ma soltanto di risultati fatti sicuri, e porta uno stabilimento a conseguire tale floridezza da farne risentire non pochi vantaggi al paese. È un fatto, confessiamolo, che una gran parte dei nostri fabbricanti di Piano-forti, provvedono parti importantissime dei loro strumenti alle fabbriche francesi: il Lachin è dei pochi i quali dieno speranza che l'Italia possa svincolarsi da questa importazione ed anzi raggiungere il punto di costituirne un ramo di esportazione.
Egli fin d'oggi ci da eccellenti piano-forti del prezzo stesso dei francesi
costrutti per intero nella sua fabbrica, e già può fabbricare alcuni pezzi
di ottone per le meccaniche ad uso di Vienna a tanto modico prezzo da farne
un vero commercio con Vienna stessa.
1867
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