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DUCCI Michelangelo & Antonio
a Varlungo (°1830)

1833

FIRENZE - "A lavori di tal genere, per l'esecuzione meccanica, son pure da riferirsi i pianoforti del sig. Michelangelo Ducci di Monte Castelli, comunità della Castellina, i quali per l'esattezza dell'esecuzione di tutto l'interno meccanismo, sono da eguagliarsi ai più perfetti che dalla Germania ci pervengono, tanto son lavorati con gusto e con precisione.

Uno dei due esposti ha il movimento della tastiera secondo il consueto, l'altro lo ha a seconda di una nuova e più sicura maniera inventata in Germania.

Nè la somma precisione e bellezza meccanica è il solo pregio di tali istromenti, essendo che riuniscono essi eziandio quel che più importa, cioè dolcezza d'armonia grandissima.

Lo che ha dimostrato nella mani del loro fabbricatore essere un pregiudizio quello di credere il nostro abeto non atto per i piani armonici come quello di Germania.

ll sig. Ducci sapendo scegliere questo legname nostrale, ha evidentemente provato col fatto, non esservi differenza alcuna.

E meritevole di lode somma pertanto si è reso il sig. Ducci per avere intrapresa da poco tempo questa fabbricazione, la quale meritando ogni incoraggiamento, è sperabile che possa pren der piede, e che facendo egli conoscere i suoi bellissimi lavori, potrà emancipare i Toscani dal ricorrere a provvedere in Germania i pianiforti.

Per i due di questi istrumenti presentati, ottenne dall'Accademia la menzione onorevole." Giornale agrario toscano, Volume 7, 1833, p. 259

1841

FIRENZE - "Ma un lavoro per la prima volta eseguito in Firenze, perfezionato, e applicato in un modo nuovo sono le fisarmoniche dei signori Antonio e Michelangelo Fratelli Ducci pur di Firenze.

I Ducci ne hanno costruite due sul sistema di quelle di Germania, un’altra da unirsi a piacere ad un pianforte, nella quale hanno indotto l’ utile perfezionamento delle linguette o molle verticali in vece che orizzontali, dal che resulta una maggior prontezza nella emissione dei suoni, sicché anco gli allegro possono bene eseguirsi con questo strumento : finalmente una quarta di loro invenzione adattata stabilmente ad altro pian-forte senza accrescere di questo il volume, è talmente disposta che anco toccando la sola tastiera del pian-forte si suona volendo, l’uno e l’altra insieme.

Tutte e quattro hanno un bel corpo di voce, e possono dirsi nel loro genere perfette. -

I due pian-forti poi, oltre l’ esterno lavoro bellissimo per il pulimento e per l’esattezza della impiallacciatura, presentano il nuovo perfezionamento da poco tempo immaginato in Germania; cioè solido e coperto di piastra metallica il piano dove son fissate le estremità delle corde, il che contribuisce non poco a conservare più lungamente accordato lo strumento.

I Ducci hanno dunque ben meritata la MEDAGLIA d’oro DI PRIMA CLASSE. I medesimi signori Ducci hanno presentato un bel saggio di esatte impiallacciature segate con macchina idraulica, per le quali hanno ottenuta MEDAGLIA DI bronzo." Relazioni Intorno Alla Terza Riunione tenuta in Firenze nel 1841, p. 240  e  Rapporto della pubblica esposizione dei prodotti di arti e manifatture, 1841, p. 28

FIRENZE - "I Sigg. Antonio e Michelangelo fratelli Ducci, esponendo attualmente vari oggetti riguardanti la loro arte, che hanno portata ad un raffinamento veramente particolare, e che fa loro grand'onore, hanno confermato quella molta riputazione che già si erano acquistati.

Infatti un piano-forte a coda da essi prodotto, mostra quanto si possa fare di buono nell'arte dell'ebanista, e ricorda molto di quello che dalle mani di Graff, di Erard e di altri dei più insigni fabbricanti di Germania e di Francia, possa uscire a vantaggio della parte armonica dello strumento.

Mirabili sono di questo pian-forte le intarsiature, e bella e ben intesa la commettitura di tutte le parti. Ma ciò che assai fa piacere si è la bella voce forte e sonora del piano istesso, da doverne essere assai contenti.

Di più hanno i Sigg. Ducci esposto una fisarmonica di egual lavoro e buona voce, la quale può a detto pian-forte essere unita, come può essere impiegata separatamente.

Ambidue questi oggetti assai manifestano quell'arte, per cui i Sigg. Ducci sonosi tanto distinti.

Perciò ad essi è stato confermato la Medaglia D'Oro Di Prima Classe, che in ciò altra volta si meritarono. Dei medesimi sono ancora legni tagliati a macchina per impiallacciature e per la tintura.

Le particolarità che questa doppia manifattura presenta sono degne di osservazione.

La tagliatura in frammenti a macchina di questi legni per la tintura non sarà forse d'una grand'importanza se non che per il lato dell'economia del tempo necessario all'operazione; forse tagliando la macchina i legni quasi del tutto trasversalmente alle loro fibre longitudinali, li potrà rendere un poco più atti all'estrazione della loro materia colorante.

Quanto ai legni da impiallacciature, sono questi di due specie. Una specie è il prodotto di quella Macchina idraulica di cui nel 1841 i Sigg. Ducci fecero conoscere i resultati, e che loro procurò la Medaglia Di Bronzo.

L'altra specie appella ad una manifattura, che oggi esibiscono come nuova per noi. Essa ha per scopo la tagliatura dei legni mediante un coltello-macchina.

I legni che vi si prestano, sono quelli di un tessuto più serrato e più compatto, come il noce, l'acero riccio, il frassino, l'agrifoglio e simili. Con questo mezzo puossi averne lamine grosse da un terzo fino ad un quarto di linea, che è quanto dire da 36 a 50 circa a soldo.

Le lamine così ottenute sono talmente flessibili ed unite nella loro superficie, che possono distendersi con pochissima colla sul pezzo, che ne deve essere impiallacciato, come se non fossero che pezzi di carta.

Il lavoro che i Sigg. Ducci hanno eseguito con questa sorta d'inapiallacciature, e che hanno presentato, è sorprendente, attestando un gran passo fatto dall'arte. Il pian-forte e la fisarmonica ricordati ne sono le prove le più luminose. Dispiace solo che per ora non si possano tagliar lamine più estese di un palmo.

I Sigg. Esponenti peraltro assicurano, che quando avranno coltelli da 4 o 500 libbre, potranno tagliar fette di qualunque grandezza.

La macchina con cui essi giungono a questi resultati è copiata da essi medesimi a Parigi da una di Cormier. Per quanto non originale, non fa ad essi meno onore per l'ardore con cui hanno cercato d'introdurla fra di noi.

Perciò la Commissione ha loro conferito la Medaglia D'ARGENTO." Rapporto della pubblica esposizione dei prodotti di arti e manifatture, 1841, p. 53

FIRENZE - "I fratelli Ducci hanno riportalo la medaglia d'oro di 1.° classe per Fisarmoniche costrutte, due sul sistema di quelle di Germania, un'altra da unirsi a piacere ad un Pianforte, coll'utile perfezionamento di collocare le linguette o molle verticali in vece che orizzontali onde più pronti emettonsi i suoni, sicchè anco gli allegro ponno eseguirsi; infine una quarta di loro invenzione adattata stabilmente ad altro Pian-forte a modo che toccando la sola tastiera del Piano si suona volendo l'una e l'altro insieme.

Tutte e quattro hanno un bel corpo di voce, e i due Pian-forti oltre la bellezza del pulimento e dell'impiallacciatura presentano il nuovo perfezionamento di quelli di Germania, cioè, solido e coperto di piastra metallica il piano ove son fissate l'estremità delle corde, il che contribuisce non poco a conservare più lungamente accordato lo strumento. I Ducci conseguirono avehe medaglia di bronzo per un bel saggio di esatte impiallacciature segate con macchina idraulica." Il felsineo : giornaletto settimanale, 21/12/1841, p. 253

FIRENZE - "Piano-forti e Organi. Michelangiolo Ducci di Monte-Castello ha intrapreso da qualche anno la fabbricazione dei piano-forti con tal precisione e bellezza meccanica, e con tanta dolcezza di suono, da meritar la menzione onorevole.

Il Ducci valendosi in tali opere dell’ abete nostrale bene scelto, lo ha fatto riconoscere alto pei piani armonici quanto quello di Germania; ed e sperabile che questa fabbricazione possa prendere tanto piede da non aver bisogno di far venire di colà i piano-forti. Abbiamo 7 tra fabbricatori di piano-forti e d’ organi." Notizie e guida di Firenze e de' suoi contorni, 1841, p. 99

 

FIRENZE - "Un lavoro per la prima volta eseguito in Firenze, perfezionato ed applicato in un modo nuovo, sono le fisarmoniche dei sigg. Antonio e Michelangelo fratelli Ducci.

In esse hanno introdotto un utile perfezionamento nella costruzione delle liguette, pel quale risulta una maggiore prontezza nell'emissione de'suoni; talchè anche gli allegro possono bene eseguirsi con questo strumento.

Questi distinti artisti hanno presentato eziandio due pianoforti, ed una fisarmonica da poter essere unita a piacere ad un piano-forte, [...]" Annali di fisica, chimica e matematiche, Volumes 3 à 4, 1841, p. 311

1844

FIRENZE - "In genere di piano-forti, due ne figurano all'esposizione.

Uno della fabbrica di organi, piano-forti e fisarmoniche dei fratelli Ducci.

È un istrumento sul sistema tedesco ultimamente perfezionato e modificato, buono per la voce, elegantissimo per la forma, del tenue prezzo di zecchini 70.

Se dell' intrinseco dello strumento volesse dirsi qualcosa di più, potrebbe forse notarsi che lascia alcun poco a desiderare per rapporto alla prontezza della tastiera.

Questa fabbrica ha ottenuto nel concorso la conferma della medaglia d'oro già riportata nella occasione della esposizione che ebbe luogo nel passato triennio.

Altro piano-forte si vede, lavoro accurato del signor Saltini, restauratore e accordatore di piano-forti in questa città. ll giovane industre autore ha fatto in questo suo primo istrumento mostra di molto ingegno per aver collegato col piano-forte un registro di Fisarmonica ed uno di Flauto, che suonano a piacere, o uniti o alternativamente, per mezzo dclla stessa tastiera.

La cassa dell' istrumento è elegante e molto ricca, e nuova la forma, che è verticale e termina in curva a modo di un'arpa soprapposta ad un elegante imbasamento.

Il Saltini merita sincero elogio per la sua solerzia e buon volere, e perchè, in luogo di farsi servile imitatore delle opere altrui, intende a creare qualcosa di differente dall' ordinario.

Giustizia vuole che si dica che il tempo gli è mancato per terminare compitamente il suo lavoro. Del resto può ritenersi che acquistato ch'egli abbia maggior pratica con l'esercizio, saprà ottenere nell' impasto dei suoni una maggior pienezza, e nella tastiera una prontezza maggiore di quella che vanti questo suo primo lavoro.

Gli è stata aggiudicata nel concorso la medaglia d'argento. Due sono le fisarmoniche che si vedono esposte. Una della ridetta fabbrica Ducci, l'altra del sig. Meriaux, fabbricante pur esso in Firenze.

Sono buone ambedue, quantunque la voce sia di natura alquanto sibilante : ma la seconda mi par meglio della prima, in specie pel meccanismo dei pedali, che in quella segnata Ducci è un poco troppo debole. La forma esterna è elegante, e mitissimi ne sono i prezzi marcati zecchini 25, e 26." Gazzetta musicale di Milano, 20/10/1844, p. 175


1858

FIRENZE - "I Ducci hanno adoperato con molto accorgimento effettuando questa mostra permanente di pianoforti, imperciocchè i varj fabbricanti, per timore di scomparire nel confronto, sono costretti a spedire i loro migliori strumenti. Ed in fatti noi avendo visitato, il di 11 di questo mese, le sale della mostra fummo oltremodo soddisfatti della buona qualità dei pianoforti ivi raccolti. Sebbene i Ducci abbiano presentemente più di 300 pianoforti, non ne posero in mostra se non che 34. Di alcuni dei quali brevemente c' intratterremo. [...] I Ducci ne hanno moltissimo spaccio, il che è la miglior prova della bontà loro." Gazzetta musicale di Milano, 20/06/1858, p. 201

1871

MILANO - "[...] altri ne hanno esposto i signori Giovanni Berra, Luigi Mola di Torino, Carlo Stucchi, Carlo Roesler di Torino Giuseppe Ducci di Firenze.

Il pianoforte del sig. Giuseppe Mola forse per la pessima situazione in cui si trovava, sebbene di gran formato, avea poca voce; meno ancora, e forse per la stessa ragione, ne aveano quelli del sig. Roeslier, le cui note basse appena si sentono; migliori sono quello dello Stucchi e i due del Ducci, che di piccolissimo, formato (sistema Bord) hanno anche voce limitata, ma di buona qualità.

Il Ducci ha pure il vanto di aver costrutto un pianoforte che può servire come scrittoio, ed è specialmente destinato a chi compone. Il Berra ha il pregio di fabbricare interamente il pianoforte, cioè di costrurre anche le meccaniche, che la più parte dei fabbricanti italiani preferiscono far venire dall' estero, dove con poco aumento di prezzo si hanno incontrastabilmente migliori di quelle che si fabbricano in Italia." Album dell'esposizione industriale italiana 1871 compilato dal prof. Ignazio ..., 1871, p. 159

1881

MILANO - "Il Ducci, di Firenze, ha esposto due pianoforti di fabbrica ignota, i quali pero non sembrano gran fatto togniersi dal comune, ecceto forse per la tenuita del coste, il che - sino a un certo punto - non è poi da tenersi affatto in non cale." Il teatro Illustrato, Il salone Pompejano espozione Nazionale del 1881, 10/1881, p. 7

Per i riferimenti, vedere la pagina
Fabbricanti di pianoforti in italia tra 1700 e 1849


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