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AYMONINO Giacinto
a Torino (°1858)

1858

Exposizione 1858, Torino

TORINO - "2465. Aymonino Giacinto, Torino. [Torino A. 1858]. — Pianoforti e Armonio." Atti officiali della Esposizione italiana agraria, industriale e artistica" 1861, p. 121-123

PARIGI - "[...] Anche il signor Aimonino e i fratelli Marchisio di Torino, e il De Meglio di Napoli, vanno rammentati per pianoforti in cui si veggono de'lodevoli tentativi per il loro perfezionamento" L'Italia alla esposizione universale di Parigi nel 1867, rassegna critica ..., p. 348

TORINO - "AYMONINO GIACINTO - in Torino, via della Rocca, n° 22 - PREMIATO CON MEDAGLIA D'ARGENTO.

Il sig. Aymonino è il primo nei nostri Stati che ardi impiantare una fabbrica completa ed in grande scala di Piano-forti ed Armonium, ed il successo che accolse l'ardita sua intrapresa è il miglior garante della superiorità e bontà dei suoi prodotti.

Egli fabbrica attualmente più di 200 pianoforti all'anno, ed è occupato ad ingrandire ancora i suoi laboratorii, aumentando i suoi attrezzi ed accrescendo il numero degli operai che vi lavorano, onde sostenere con maggior successo ancora che del passato la concorrenza straniera.

Cercò di introdurre presso di noi la fabbricazione dei meccanismi da piano-forti che sinora si tirano tutti dalla Francia, e le prime e felici prove che egli faceva lo incoraggeranno a continuare in quella via: lo stesso diremo degli Armonium che cominciò in quest'anno appunto a fabbricare nelle sue officine, e che speriamo si andranno migliorando in modo da uguagliare quel che ci viene di meglio in tal genere dalla Francia.

I Piani presentati dal sig. Aymonino erano in numero di quattro, tutti di modello diverso, l'uno a due corde, in mogano, semplice e di bassissimo prezzo; il secondo di gran formato a tre corde; i due altri metà-obliqui a tre corde di piccolo e di grande formato. 

Dagli sperimenti fatti dalle persone dell'arte, e dal giudizio che ne portarono i membri del Giurì d'esame ed i più rinomati Maestri della capitale, gli strumenti di questo Fabbricante sono di eccellente qualità, e degni di essere paragonati con quelli dello stesso genere e prezzo che fanno di meglio in Francia.

Per quanto ai lavori di stipettajo, essi vennero pure favorevolmente giudicati dal pubblico, ed i nostri lellori potranno dalle fig. 1, 2, 3 e  della Tav. XII farsi un'idea delle loro buone proporzioni, e della semplicità ed eleganza della loro ornamentazione.

I progressi che il signor Aymonino ha fatto fare all'industria nazionale dei pianoforti e la grande estensione che ha dato a quella fabbricazione, ciò che è dimostrato dalla già ragguardevole esportazione che fa de' suoi istrumenti lo hanno fatto giudicare dalla Camera di Commercio meritevole di una medaglia d'argento, e ciò sia per ricompensarlo del già fatto, che per incoraggiarlo a migliorare sempre più i suoi metodi di fabbricazione ed a perseverare nella via sin ora battuta con tanto successo." Album descrittivo della sesta esposizione nazionale di prodotti d'industria nell'anno 1858, expo Torino 1858, p. 41-42

TORINO - "E qui, sebbene mi dolga di non poter dire di molti lavori degni di essere ricordati, perchè troppo in lungo mi trarrebbe l'entrare in più minuti particolari, qui, dissi, chiuderei questo paragrafo se non mi corresse assolutamente obbligo di consecrare qualche parola ad una fabbricazione che comincia ad introdursi in Piemonte, e che si annunzia con prosperi auspicii.

È questa la fabbricazione dei Pianoforti dei quali vi erano più saggi, esposti dal sig. Clotz-Thibaux, dal signor Roeseler, dal signor Giovanni Berra e dal signor Giacinto Aymonino, tutti di Torino, e dal Verani di Nizza. Secondo l'opinione degli intelligenti e dello stesso giuri, i pianoforti del signor Aymonino sono pregevoli per la qualità della voce, per la precisione e morbidezza del tocco, donde ne prognosticano rapido perfezionamento, tanto più che la sua fabbrica è ordinata sopra ampia scala, e già fornisce da 12 a 44 piani al mese.

Nei pianoforti degli altri esponenti non si riscontrano cotesti pregi ; tuttavia quelli del signor Clotz-Thibaux non erano privi di bella voce e di sufficiente eguaglianza di meccanismo; e se il Berra abbandonerà la modificazione introdotta nel movimento del secondo pedale, potrà dare la voluta precisione al suo meccanismo; della quale precisione difettano pure i pianoforti del Roeseler, e segnatamente poi quelli del Verani.

Ciò nondimeno tutti auguravano rapidi progressi a questa nascente industria, perocchè non gli mancano buoni modelli da imitare, ed ha l' incoraggiamento di un grande e sicuro smercio." L'Economista. Giornale di agricoltura teorico-prattica, di ragioneria ..., 1858, p. 761

TORINO - "1148. AYMONINO Giacinto, in Torino (via della: Rocca, n° 22). Piano-forte a due corde in mogano semplice. Altro a grande formato ed a tre. corde. - Altro metà-oblique a tre corde. - Altro simile, a grande formato. - Armonio." Expo Torino 1858  Catalogo della sesta esposizione nazionale di Prodotti d'Industria nell' anno 1858, p. 188

TORINO - "Cinque sono gli espositori di pianoforti, Clotz-thibaux, Berra, Roeseler, Ajmonino e Verani. [...] del quarto uno a due corde, l'altro a tre, oltre ad uno armonico. [...] e infine Ajmonino e Verani, anch'essi conscicnziosi industriali, ma non cosi scientifici quanto i precedenti, favorevolmente noti ai quattro primi esecutori della musica italiana: List [Liszt], Talbergh, Dòller e Villemann." Rivista contemporanea, Volume 14, 1858, p. 301-302

TORINO - "Piano-forte a due corde in mogano semplice. - Altro a grande formato ed a tre corde. - Altro metà-obliquo a tre corde - Altro simile, a grande formato." Expo Torino 1858 (10)

TORINO - "Deschaux Lorenzo. Allievo della rinomata fabbrica di pianoforti del sig. Herz di Parigi, ove fu lungo tempo impiegato come perfezionatore (égaliseur) di pianoforti, ed ove si istruì in tutti i rami delle costruzioni di questi strumenti; egli è ora impiegato dal sig. Aymonino, ed alla sua intelligenza e perizia sono dovuti in parte i perfezionamenti e l'estensione che quel distinto fabbricante ha dati alla sua industria, e non si dubita che se il Deschaux vorrà continuare ad aiutare con costanza ed assiduità il suo capo nella sua difficile impresa, non si possa ben presto emulare i forestieri in quest'arte così difficile." Relazione dei giurati e giudizio della R. Camera di agricoltura e commercio, 1858, p. 290

TORINO - "Medaglia d'argento al sig. Aymomino Giacinto, in Torino (1148).
Nei quattro pianoforti presentati dal sig. Aymonino la Commissione ravvisò pregi e qualità sufficienti in proporzione del prezzo di cadono strumento. In generale presentavano buona natura di suono, omogeneità di voce in tutta l'estensione della tastiera, docilitlr nei tasti e facilità a ricavarne gli effetti musicali.

L'officina del sig. Aymonino è di gran lunga la più importante degli Stati in tal genere; egli dichiarò di fabbricare annualmente più di duecento pianoforti, ed occupa trentacinque operai. Una parte già ragguardevole dei suoi prodotti è destinata all'esportazione.

Questo fabbricante è poi lodevole per il tentativo che ha fatto di fabbricare nel paese i meccanismi da pianoforte, che sinora tutti fanno venire di Francia.

La Commissione spera che questo primo e forse incompleto tentativo non rimarrà infruttuoso, e sarà seguitato in quella officina da tutto quanto occorre ad una completa e regolare fabbricazione di questi meccanismi. Ne a ciò si sono limitati i tentativi del sig. Aymonino : in occasione di questa Esposizione egli ha pure iniziato la fabbricazione degli armomium, ad eccezione delle linguette che provengono da Parigi, ma sinora non si può asserire che quest'industria sia completamente avviata nella sua officina.

Il sig. Aymonino venne in conseguenza giudicato dalla Commissione meritevole di particolari incoraggiumenti per l’arditezza colla quale ha intrapreso su grande scala un'industria che si poteva dire nuova nel nostro paese, per i perfezionamenti che vi ha già arrecati in un breve volgere d'anni, e per animarlo a fare i pochi progressi che ancora gli restano onde vincere la concorrenza estera negli strumenti ordinarii." Relazione dei giurati e giudizio della R. Camera di agricoltura e commercio, 1858, p. 285

TORINO - "PIANOFORTI ED ARMONIUM. - I sottoscritti fabbricanti di pianoforti in Torino, premiati nell'Esposizione nazionale di quest'anno, l’uno con medaglia di bronzo, gli altri due con menzione onorevole, non potereno accettare l'attestazione favorevole stata loro accordata, e ne èspongono pubblicamente le ragioni.

Fra' pianoforti presentati: all'esposizione nazionale ve ne era uno del sig. Aymonino, il quale fa dal giurì rifiutato per ben due volte nell’ esame che ne fece, a cagione di difetto nell’accordatura.

Un altra piano grande, formato nero, pure dell’Aymonino con guarniture in bronzo, non solo non ha voce, ma il balcone del caviglio si spezzò verso i bassi nei buchi delle caviglie, e la meccanica ha quasi tutte le gambe dei martelli abbruciati nello scopo di farne battere le corte, la qual cosa è prova evidente che il piano ha ceduto.

L’altro piano del sig. Aymonino ha le cornici a mosaico in catuvo stato staccandosi dai loro posti, per tacere del lavoro delle casse, che, come opera di ebanisteria, è la peggiore che facesse mostre di sè all' Esposizione.
Finalmente, quanto alla voce ed all'uguallianza de' suoni, il giudizio de' proffessori e dilettanti è stato assai poco favorevole, e questi non dissimularono neppure l'impressione che ne ebbero.

I Fabbricanti sottoscritti consegnararono il 16 maggio 1858 al presidente del consiglio della direzione dell' Esposizione, una dichiarazione in carta boliata da loro firm ata con cui protestarono contro un armonium presentato il giorno innanzi al Valentino dal sig. Aymonino qual produzione di fabbrica, mentre e incontestabile essere proveniente in ogni sua parte dal Francia, risultanto ciò non solo dal complesso del lavoro, ma anche da questa onsiderazione che il sig. Berra Giovanni, invitato dal sig. Ayomino a vedere i piano-forti che esso doveva esporre al Valentino, ebbe a vedere pure quello stesso armonium che non sua sorpresa notò essere il medesimo che gli si eveva fatto osservare altra volta, non avendone altri, e solo vi aveva sostituito il nome.

Così pure le meccaniche dei pianoforti non possono essere del signor Aymonino poichè sino al giorno d'oggi non ne furono costrutti da nessun fabbricante in Torino; e ciò è tanto vero che il sig. Martin Franklin avrebbe proposto la medaglia d'oro a chi ne avesse costrutto.

Ora i fabbricanti non furono poco sorpresi di vedere nell'elenco dei premiati avere il signor Aymonino ottenuto la medaglia d'argento per piano forti e armonium, e quasi si potrebbe bubbiare della scienza dei periti e del giuri il quale ultimo peraltro ben poca colpa avrebbe non essendosi esercitato nell'industria dei pianoforti giacché era esso costituito come segue : Classe 12 - Mobiglia e piano forti.

Cav. Laclaire, fabbricante in panni lana, presidente.
Piolti, architetto;
Martin Franchlin, capitano nel genio militare.
Cav. Riccardi, maestro di musica.
Sella avvocato, fabbricante in panni lana.

Membri aggiunti.
Cav. Capello, stipettaio.
Marchisio, negoziante da piano forti;

Periti.
Renaldi, accordatore di piano forti e già fabbricante di piano forti.
Rossaro, allievo del maestro Riccardi.
Collino, fabbricante da Organi da chiesa e
negoziante di piano forti.

Considerando la formazione del giuri, potrebbesi argomentare come il suo giudizio non fosse appoggiato a solide ed estesse coguizioni relative alla costruzione dei piano forti.
Ma reca ancor piú meraviglia al riflettere che l'armonium del signor Aymonino abbia condeguito il premio della deaglia d'argento, metre non v'ha alcun confronto fra esso e quello del signor Pittaluga, il quale, ricco di molti registri, è eccellente e fa provato e giudicato pregevolissimo da tutti ed à inoltre il primo che abbia fatto mostra di quest'industria all'Esposizione nazionale, e pure non fa premiato che menzione onorevole !

I sottoscritti si appêllano quindi del giudizio del giuri a quello degli intelligenti dell'arte, dei professori e dilettanti
Eglino attendono con coscienza tranquilla questo giudizio imparziale e dichiarano inoltre che il sig. presidente, nell'invito che fece agli artisti de presentare i loro prodotti avesse anche fatto palese la circolare a' giuri ni avere sommo riguardo alle fabbriche che occupano maggior numero d'operai allora non vi avrebbero partecipato, non ignorando che il premio che ne potevano sperare non sarebbe stato forse loro corrisposto e che le produzioni loro non sarebbero state giudicate sotto il loro vero aspetto e secondo il loro merito intrinseco.

I sottoscritti non rinunciano a fare di pubblica ragione la protesta trasmessa al presidente del consiglio di direzione esponendo inoltre il criterio secondo cui farono esaminati ì piano-forti e fu dato îl giudizio, dai periti e giuri i quali sapranne per tal guisa, se in un altra esposizione saranno richiamato di nuovo, in che modo si verificano e si provano i piani e le singole loro parti, non meno di ciò che costituisce la buona loro costruzione.

I suttoscritti stimano di aver adempiuto un lore dovere verso il proprio paese e l'industria che professano, rifiutando il premio che era stato lore essegnato, perché il giudizio del giuri in favore del sig. Aymonino, toglieva a quello la significazione onorevole, che sta sopra ogni cosa a cuore degli industriali. Egli o si crederono inoltre in obbligo di far palese questo rifiuto, e sarebbero riconoscenti a' giornali che volessero, annunziandole, accreserne la pubblicità.

Berra Giovanni, fabbricante di piano forti, già premiato con medaglia d'argento 1854.
Clotz Thibaux, fabbricante di piano forti.
Roeseler Carlo, fabbricante di piano forti."
L'Opinione, 06/07/1858, p. 3 (archive.org)  - Vedete anche l'articolo in L'Opinione 24/07/1858, p. 2-3 (archive.org) di Giovanni B
ERRA

TORINO - "TESTIMONIANZE SULLA FABBRICAZIONE DEI PIANO-FORTI AYMONINO - I sottoscritti chiamati a dare il loro giadicio sui piano-forti esposti dal signor Aymonino alla pubblica esposizione industriale di Torino testè chiusa, e assicurati dal sigillo della Giudicatura essere quelli - gl’istrumenti che meritavano la medaglia d’argento, si fanno un doyere di rispendere ad alcune false osservazioni di alcuni fabbricanti di' piano-forti stampate nel N. 183
dell'Opinione.

A nostro avviso, il giudicio della Commissione fu giusto, e componevano, fra cui giova nominare il cav. Riccardi ed il sig. Rossaro, ambidue maestri di musica e pianisti reputati, i signori Marchisio, Renaldi e Collino, negozianti, accordatori e fabbricanti di piano-forti. I piano-forti del sig. Aymonino vanno lodati sotto ogni riguardo e possono oramai competere con quelli delle migliori fabbriche di Francia.

In quanto alle asserzioni che si leggono nell’Opinione intorno al grande piano-forte formato nero con guarniture di bronzo, è falso che non abbia voce, anzi merita lode per la dolcezza, l'egualianza e la chiarezza dei suoni : è falso pure che nella parte superiore dove sono i buchi delle caviglie (sommier) sia spezzato; per quanto osservammo, nulla potemmo vedere di ciò onde gratuitamente viene accusato questo eccellente instrumento.

Abbîamo voluto che innanzi a noi ci fosse aperto internamente per osservare che cosa fossero quei martelli abbruciati di cui si parla nel suddetto articolo; abbiamo trovato bensì qualche gamba di martello annerita, ma senza perciò ne avesse danno la bellezza del cembalo, nè svantaggio nell'esecuzione : si operò questo leggierò toccò con ferro ardente per ottenere quella previsione matematica, nel tocco che caratterizza la perfetta qualità d'un piano-forte.

A noi non'istà ‘parlare di cornici o di casse che del resto trovammo convenienti ed eleganti; solo conchiuderemo che il sig. Aymonino merita i più grandi elogi ed i maggiori incoraggiamenti per aver dato al paese una fabbrica di piano-forti ottima, ed avere provveduto a quest'industria che ci mancava quasi del tutto.

In fede del che ci sottoscriviame: M. Luigi Fabbrica - Marchisio Antonino - M. Marcello - Cav. Giuseppe Concone - M. R. Biagi - G. E. Marchisio - Domenico Caldi - Giambattista Gilardi - C. Mariotti - Giuseppe Bertolino - G. Guglielminetti - Casati F. accordatore." L'Opinione, 17/07/1858, p. 3-4 (archive.org)

1861

FIRENZE - "E poi ditemi che son pagato a posta, ma non posso a meno, anche qui, di batter le mani al Piemonte, pei bellissimi ed ottimi Pianoforti dell’Aymonino.

- Fra i molti veramente buoni, stupendi, ha fatto un miracolo d’arte, nel costrurne uno in legno rosso, ma diligentemente però lavorato, pel prezzo di 380 franchi." Sulla esposizione di Firenze lettere di Carlo Pisani Carlo Pisani, 1861, p. 47

FIRENZE - "2. Aymonino Giacinto di Torino.
Piano-forte verticale obliquo, del prezzo di L. 1400.
Piano-forte verticale dritto, del prezzo di L. 700.
Piano-forte verticale dritto, del prezzo di L. 380.

Tutti questi piano-forti hanno il meccanismo francese : sono notevoli per buona voce ed ottime tastiere, e possono in tutto qualificarsi per buoni strumenti. E degna di nota speciale la mitezza dei prezzi." Expo FIRENZE - Consiglio dei giurati : Cenno sommario dui giudizi emessi dalla commissione ..., 1861 - e - La esposizione italiana del 1861 giornale con 190 incisioni e con gli atti ..., 1861, p. 269

FIRENZE - "2465. Aymonino Giacinto, Torino. [Torino A. 1858]. — Pianoforti e Armonio." Atti officiali della Esposizione italiana agraria, industriale e artistica, 1861, p. 121

FIRENZE - "Aymonino Giacinto di Torino, ha esposto tre piano-forti verticali: uno a corde oblique del prezzo di lire 1400; uno a corde dritte del prezzo di lire 700; uno simile con cassa di castagno naturale, che egli chiama pianino da studio, del prezzo straordinariamente mite di lire 380.

La voce di questi strumenti è buona, buone le tastiere, e buonissima in ispecie quella del suddescritto pianino, e tutti tre sono da annoverarsi tra i buoni piano-forti verticali.

Stando alle indicazioni del bullettino, la fabbrica di questo espositore deve ritenersi come la più importante per la estensione della manifattura, avendo denunziato una fabbricazione di 235 piano-forti all' anno.

Pur nonostante egli dichiara che è obbligato a provvedersi dei pezzi del meccanismo in Francia, non potendo aver convenienza ad intraprenderne esso stesso la costruzione, finche non abbia raggiunto una fabbricazione di 500 piano-forti all' anno.

L'Aymonino ha esposto pure un armonium della sua fabbrica, ma questo sarà parlato in appresso. Per le cose sopra esposte, la Sezione crede questo fabbricante meritevole del confrimento della medaglia." Expo Firenze - Esposizione italiana tenuta in Firenze nel 1861, Volume 2, 1861- Gli strumenti musicali all'esposizione italiana del 1861 descrizione sommaria e motivi dei giudizii pronunziati dalla terza Sezione della Classe 9. del Consiglio dei Giurati per L. F. Casamorata, 1862, p. 16-17

1862

TORINO - "Elenco degli operai e capi officina : Premiati di medaglia : [...] classe 9. Schon, costruttore di pianoforti nella fabbrica del sig. Aymonino." Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 1862-01-24, p. 1 (archive.org)

1867

PARIGI - "Anche il signor Aimonino e i fratelli Marchisio di Torino, e il De Meglio di Napoli, vanno rammentati per pianoforti in cui si veggono de'lodevoli tentativi per il loro perfezionamento." L'Italia alla esposizione universale di Parigi nel 1867, rassegna critica, 1867, p. 348

PARIGI - "18. Aymonino (Hyacinthe) à Turin. - Piano oblique; pianos à cordes droits." Catalogue général: Exposition Universelle de 1867 à Paris, Volume 1, 1867, p. 126

1871

TORINO  - "Vent’anni or sono Torino non contava che due fabbricanti di cembali o pianoforti a tavolo: ora vanta cinque grandi fabbriche di pianoforti verticali, una di melopiani, due di arinomi e parecchie d’organi a cilindro, ossieno pianoforti a macchina.

E siccome l’industria dei pianoforti è della massima importanza, attesa la grande importazione che se ne fa continuamente dall’estero, le assegniamo il primo luogo in questa relazione (Gli esponenti sono divisi in questa relazione per gruppi quanto sono le famiglie degli strumenti esposti), desiderando che essa si estenda nel miglior modo possibile e si ponga in grado di rivaleggiare coi prodotti esteri, i quali sono ancora maggiormente ricercati perchè buoni ed a buon mercato.

Giustizia vuole d’altronde sia qui ricordato che il padre dell’industria pianistica in Torino è il cav. Giacinto Aymonino, fabbricante di pianoforti in piazza Madama Cristina, il quale da oltre 16 anni si è dato a questo ramo di meccanica musicale e per il primo fece venire da Parigi abili costruttori, con cui potè fare buoni allievi e mettere insieme un cospicuo stabilimento non solo, ma permettere ad altri l’esercizio di questa industria.

In principio tanto l’Aymonino, quanto altri fabbricanti, si contentavano di fabbricare la cassa armonica e tutta la parte esterna del pianoforte, importando dall’estero la meccanica e la tastiera. Al presente invece presso di lui, e presso gli altri, tutto intiero l’istrumento esce dalle fab- briche del paese; e solo ancora si ricorre all’estero per gli avorii, per i feltri e per le corde, poiché in Italia manca ancora il coraggioso capitalista che voglia occuparsi di tali materie prime unicamente consumate dai fabbricanti di pianoforti.

Il Giurì ha fissato principalmente la sua attenzione sopra tre fra i migliori esponenti di pianoforte e dopo maturo esame e minutissime inchieste per determinare con severa ed equa imparzialità un giudizio, ha conferito ai signori Aymonino cav. Giacinto, in Torino, piazza Madama Cristina; e Roeseler Carlo, in Torino, viale San Maurizio, N. 21, il diploma di primo grado, per la buona e lodevole fabbricazione, l’eguaglianza di sonorità negli strumenti esposti e per l’importanza dei loro stabilimenti." Relazione illustrata della esposizione campionaria fatta per cura della Società promotrice dell'Industria nazionale, 1871, p. 188

1873

VIENNA - "Francesco Fusella e Giacinto Aymonino da Torino, il primo per un gran cilindro concertato a 62 martelli, il secondo per pianoforti e specialmente per l'incremento dato alla esportazione." Gazzetta Musicale di Milano, 10/08/1873, p. 255

VIENNA - "Menzione onorevole - [...] Il sig. Aymonino Giacinto di Torino, per pianoforti e per l'incremento dato all' esportazione all'estero." L'Esposizione universale di Vienna del 1873 illustrata ..., 1873, p. 184

VIENNA - "Per pianoforti e specialmente per l'incremento dato alla esportazione." Expo Vienna, 1873 (10)

VIENNA - "Un pianoforte verticale esposto dal cav. Giacinto Aymonino di Torino infine, ancorchè mancasse di pienezza di suono, fu pure trovato abbastanza discreto per la precisione della meccanica, e fu premiato col diploma del Merito." Relazioni dei Giurati italiani sulla Esposizione universale di Vienna del ..., Giuria per la Esposizione universale di Vienna, 1873, p. 60

VIENNA - "Aymonnino cav. Giacinto, Torino. - + Firenze. - Pianoforte sistema. americano (la produzione annuale di questa fabbrica è presentemente di circa. 150 pianoforti, dei quali parte si esporta all’estero e specialmente nell'America. del Sud. [3070.]" Atti ufficiali della esposizione universale di Vienna del 1873 catalogo, 1873, p. 150

VIENNA - "A loro onore ed incoraggiamento rammenteremo i nomi degli espositori che presentarono pianoforti migliori e melopiani, essi furono il Siever ed il Da Meglio di Napoli, Caldera e Brossa di Torino, Alessandroni di Roma ed il Mola e l’Aymonino di Torino i quali conseguirono la medaglia del merito. II Fusella di Torino ed il Giuliano di Napoli conseguirono pure il diploma di merito pei loro pianoforti a cilindro." L'Economista, 20 giugno 1875, p. 748 (Bess Digital Archive)

1881

MILANO - "Tre pianoforti pregevoli, uno specialmente a coda che è giudicato il migliore dell'esposizione." Expo Milano 1881 (10)

MILANO - "In Torino havvi un'altra fabbrica importante quella dell'Aymonino, i cui strumenti sono sparsi, diremmo anzi quasi popolarizzati per tutta l'Italia; e se lo merita.

I pianoforti dell'Aymonino sono costrutti solidamente, resistibili all'assalto dei tormentatori di tastiere, accordati a tutta prova e splendidamente sonori.
" Il teatro Illustrato, Il salone Pompejano espozione Nazionale del 1881, 10/1881, p. 7

1898

TORINO - "Subito dopo viene Aymonino coi suoi cinque piani, di media grandezza, tipo elegante e adatto per salotto e per piccoli concerti famigliari." L'Esposizione generale italiana e d'arte sacra: rassegna popolare illustrata, G. Sacerdote, Torino 1898, p. 350 (MuseoTorino.it)

TORINO - "Altra Casa importantissima, la più anziana delle fabbriche torinesi di pianoforti, è quella della Ditta successori Giacinto Aymonino.

Questa reputatissima Casa fu fondata nel 1850 da Giacinto Aymonino, e tenne sempre il primato nella fabbricazione dei pianoforti.

Il numero degli operai che lavora nella fabbrica è di circa 50, diretti dai capi Monti Carlo e Rovetto Giovanni, addetti alla Casa da oltre trent'anni.

La produzione media della Casa Aymonino negli ultimi cinque anni fu di 220 pianoforti per anno, oltre a 20 o 25 riparazioni complete fatte a pianoforti vecchi di propria fabbricazione o per soddisfare alle continue richieste di varii negozianti e privati.

La Casa Aymonino produce anche nei suoi laboratorii le meccaniche di quelqiasi sistema, che fornisce anche alle minori fabbriche." L'Esposizione nazionale del 1898, Roux Frassati, Torino 1898, p. 317 (MuseoTorino.it)

Per i riferimenti, vedete la pagina
Fabbricanti di pianoforti in italia tra 1850-1899


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